On. Raisi, l'Intervista...la seconda
- libertaetradizione
- 29 ago 2023
- Tempo di lettura: 4 min
di Organizzazione 29 Agosto 2023
Approfittando della pazienza e dell’amicizia con il nostro blog dell’Onorevole Raisi, a distanza di quasi un anno e a quasi un anno del Governo Meloni, vi proponiamo una seconda intervista sperando che, come al solito, sia spunto di importanti riflessioni.
Onorevole è passato quasi un anno dall’insediamento di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi e ovviamente è un tempo troppo breve per un consuntivo, ma la “partenza” di questo governo in una scala da 1 a 10 come può essere valutata?
Gli darei un 6 di incoraggiamento. Diciamo che in questi 9 mesi hanno galleggiato, a fronte di una situazione nazionale e internazionale veramente difficile e credo che chiunque, al loro posto, non avrebbe potuto fare altrimenti. Però gli italiani li hanno votati per dare un chiaro segnale di cambiamento e questo potrà avvenire con riforme strutturali, profonde e incisive su temi come giustizia, fiscalità, pubblica amministrazione. Per ora ho visto fare due cose molto positive, la fine di quello scandalo chiamato Redito di cittadinanza, una delle tante vergogne dei precedenti governi grillini e, seppur in forma ancora provvisoria e non strutturale, un taglio importante al cuneo fiscale. Attendo le altre riforme. In positivo mi ha stupito la capacità di muoversi in campo internazionale di Giorgia Meloni, in questo caso le do 10 è stata molto brava e non era facile visti i pregiudizi che giravano su di lei in campo internazionale
Da liberale come giudica la decisione del Governo di intervenire sugli extraprofitti delle banche e sul “caro voli” per alcune tratte? Un libero mercato non dovrebbe assolvere al raggiungimento dell’equilibrio tra domanda e offerta per il bilaterale beneficio consumatore-impresa? Questi due fattori di discussione, con varie accuse al governo ed alcuni suoi membri, possono essere definiti distorsioni (considerato l’intervento della BCE e la lauta elargizione di soldi pubblici che intercettano le compagnie aeree) e quindi giustificare questo intervento?
Le ho trovate negative, per nulla d’accordo. Sugli extra profitti avrei reagito in modo diverso, convocando le banche e, attraverso una moral suasion, usando anche la minaccia della tassa sugli extraprofitti, avrei chiesto a loro di condividere i lauti profitti che stanno facendo con il rialzo dei tassi di interessi con i correntisti di cui stanno usando i soldi per fare mutui e prestiti senza riconoscere nulla visto che continuano a dare interessi zero sui conti correnti come quando il costo del denaro era praticamente nullo.
Sulle compagnie aeree sarei andato più cauto, è vero che prendono denaro pubblico ma è anche vero che fuori stagione mantengono rotte in perdita per offrire un servizio pubblico. Il muro contro muro può diventare pericoloso, soprattutto quando hai compagnie come Ryanair che hanno fette del mercato italiano molto rilevanti e se decidono di boicottare l’Italia pagheremo in termini pesanti sul piano del turismo.
Se dovesse incontrare la Presidente Meloni o qualcuno del suo Governo quali consigli, da ex parlamentare di destra, si sentirebbe di dare per il proseguo della legislatura?
Fate subito quelle riforme strutturali per le quali siete stati votati che cinque anni passano in fretta e ora avete ancora l’onda favorevole, ma per forza di cose non durerà a lungo, come l’opposizione, che oggi è ai minimi termini, prima o poi si riorganizzerà´, e allora non sarà facile toccare le corporazioni italiane a cominciare dalla magistratura. Fare piccoli interventi di aggiustamento significa navigare, lo può fare un governo tecnico non un governo politico a cui gli elettori hanno dato il voto per un cambiamento tangibile. Ora o mai più
In Italia l’opposizione sembra smarrita, da un lato il PD-5STELLE che si rincorrono e farneticano e dall’altro il duo Renzi-Calenda in continua lotta post matrimoniale. Cosa sta succedendo?
Sono dei pugili suonati, la vittoria della destra li ha inebetiti, continuano a ripetere gli stessi errori tipo la criminalizzazione dell’avversario che ha prodotto una reazione contraria e ha premiato la destra o portare avanti questa battaglia dei diritti delle minoranze che non interessa a nessuno anzi sta diventando stomachevole. Il duo Renzi e Calenda ormai non esiste più, Calenda si è dimostrato un bluff, non è certamente un leader. Renzi rimane uno dei pochi che capisce qualcosa di politica, ma il suo ego lo ha rovinato ed è difficile che recuperi quella immagine vincente che aveva 6/7 anni fa.
Alcuni commentatori vedono Renzi molto “vicino” alla coalizione di governo, con la morte del Cavaliere potrebbe accadere una ulteriore “moderazione” di questo schieramento con l’ingresso di Renzi (non ora e non nel governo, ovvio)? Lo ritiene probabile?
Io scommetterei di più su una crescita di Forza Italia, paradossalmente la morte del suo leader, lo potrebbe fare diventare un grande partito liberale di cui l’Italia ha bisogno, per certi versi più credibile di quando era un partito a guida monarchica assolutista. Tajani non ha il fascino di Berlusconi ma è anche più rassicurante e ha ottime relazioni in Europa. Se ciò avverrà l’ingresso di Renzi in orbita governativa sarà del tutto ininfluente
Lei vive e lavora in Spagna dove si è votato qualche settimana fa e dove si è praticamente arrivati a un pareggio. Ci vuole fare un piccolo riassunto e pronosticarci qualcosa?
È stato il risultato peggiore che ci si potesse aspettare. In termini di voti ha vinto il centro destra, ma in termini di seggi no. Tanto che potrebbe succedere che il socialista Sanchez mettendo tutti insieme, dai democristiani baschi del Pnv agli ex terroristi dell’Eta, oggi trasformatisi in un partito, Bildu, e insieme agli indipendentisti catalani, potrebbe formare un nuovo governo, senza un programma omogeneo ma con i numeri per garantirsi la maggioranza. Sarebbe un governo debolissimo che rischia di spezzare il paese ma Sanchez è il politico più narcisista e assetato di poter che ho conosciuto in vita mia e pur di essere riconfermato venderebbe l’anima al diavolo. Paradossalmente è una situazione analoga a quella che accadde nel 1936, anche li vinse la destra in termini di voti, ma la sinistra fece una coalizione di tutti contro e purtroppo sappiamo come andò, apre che non si apprenda mai la lezione della storia. Il problema è la legge elettorale, che premia i partiti locali, per cui un partito catalano o basco fa un seggio con venticinquemila voti, un partito nazionale ne necessita sessantamila. Conto che l’Europa ponga un freno a tutto ciò. Certo mi fanno ridere quando dall’Italia hanno gridato al pericolo di un governo con Vox, che sono dei conservatori che hanno spacciato per nostalgici franchisti, e ora tacciono sul rischio di un governo fatto con il supporto degli ex terroristi dell’Eta e degli indipendentisti catalani, i soliti media ignoranti italiani che neanche studiano la realtà. Vedo mesi complicati per la Spagna.
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