NON E’ ANCORA FINITA, AL CENTRODESTRA RESTA LA FATICA PIU’ GRANDE
- libertaetradizione
- 16 feb 2023
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di Antonio Moscato
La mitologia greca e quella romana è piena di scene che potrebbero essere adattate ai vari contesti della nostra quotidianità politica, ma – a mio modo di vedere – la seconda fatica di Eracle cioè l’uccisione dell’Idra di Lerna è quella che oggi più di tutte potrebbe rappresentare l’antagonismo tra centrodestra e centrosinistra con la evidente superiorità del primo schieramento. È più bello e soddisfacente pensare che non stia prevalendo uno schieramento sull’altro ma che a prevalere sia proprio una visione della vita brillante rispetto ad una più cupa. Ad oggi – e con la vittoria in Lombardia e Lazio – è un continuo recidere teste della fiera, le teste di una dottrina di sinistra volta, non a costruirsi un perimetro politico proprio che sia costruttivo ma, a cercare di delegittimare e colpevolizzare l’avversario. Fino ad un certo punto, fino alla vittoria di settembre, si può dire che hanno avuto il terreno libero ma considerato il risultato delle politiche non è stato un terreno fertile. Pian piano con il trascorrere delle settimane, anche i detrattori esteri (Europei e non) hanno cominciato a stemperare le loro preoccupazioni e hanno dovuto registrare una certa qualità del Governo italiano e soprattutto del Presidente Giorgia Meloni. Ovviamente tutti, tranne la sinistra italiana ma poco ci interessa. E’ stata una gran bella fatica quella dell’esecutivo insediarsi a ottobre nel bel mezzo della fase di scrittura di una finanziaria (cosa mai accaduta, o comunque rara) che doveva fare i conti anche con contesti internazionali di fuoco. Eppure, Giorgia Meloni e la sua squadra si sono contraddistinti per competenza, serietà ed affidabilità; hanno “sorpreso” tutti. Anche il suo elettorato più “passionale”, tanto che dopo oltre 100 giorni la percentuale nei sondaggi è costantemente alta. In cento giorni hanno saputo bilanciare il “sacro” ed il “profano” non scatenando – le temute e invocate dalla sinistra – tempeste finanziare pro spread alto e aprendo dei varchi che nel corso della legislatura, per il successo dell’Italia e del centrodestra – dovranno diventare canyon. Non si può non citare qualche punto interessante (voragine) che dovrà essere il traino della rinascita dell’ Italia competitiva e potente in Patria e fuori dai confini: il piano di semplificazione della burocrazia (ricordiamoci che abbiamo sessantamila leggi contro una media europea di circa seimila), il piano Mattei, le strategie che sta mettendo in campo il Ministero dell’Impresa e del Made in Italy. Ma la fatica più grande, quella che davvero potrà essere riportata nei libri di storia come una vera e propria rivoluzione potrebbe essere quella di essere la capofila di tutte quelle nazioni che vorrebbero un’Europa non più così collocata politicamente con pensieri troppo “radical chic”; la fatica più grande sarebbe l’uccisione definitiva dell’Idra di Lerna. Chissà, una piccola breccia potrebbe aprirsi con le elezioni europee del 2024 si potrebbe avere la possibilità insieme e ad altri paesi dove i conservatori stanno andando bene, di portare una nuova aria (area) all’interno dei palazzi del potere. Si, perché anche se dovrebbe esserci una certa imparzialità dei membri della commissione, si è notato – e da molti anni – una certa affinità tra i commissari e i loro sponsor in Patria che spesso e volentieri e “in maniera del tutto casuale” non hanno portato benefici a tutta l’unione ma solo ad alcune parti di essa. E, forse casualmente, molte di quelle azioni e direttive sono figlie di politiche di sinistra: l’ambientalismo senza criterio che penalizza il lavoro, il politicamente corretto ect. Non è più procrastinabile un’azione politica che rinnovi il pensiero e la grandezza dell’Europa. E questa ventata deve partire dall’Italia, anzi è gia partita. Non vogliamo un’Europa che si occupi di farina di grilli, di bloccare il settore dell’automobile con la direttiva che entrerà in vigore nel 2035, che vuol penalizzare e sconquassare le tasche dei contribuenti con l’efficientamento obbligatorio di case di gente che probabilmente è in condizioni economiche precarie. Vogliamo che l’Europa continui nell’azione nobile che i padri fondatori avevano pensato, vogliamo che l’Europa faccia la voce grossa con i giganti prepotenti dell’oriente e che salvaguardi gli europei con azioni intelligenti e non con direttive insensate
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