LA PAROLA AGLI OPERATORI E AGLI OSSERVATORI. PUNTATA 1
- libertaetradizione
- 15 mar 2023
- Tempo di lettura: 4 min

Il nostro blog è nato con la missione di dare voce a tutti coloro che, politicamente, sono accomunati da specifici valori che sono pressoché orientati a destra – considerando destra ciò che nella visione internazionale si identifica con un concetto anglosassone/repubblicano di questo termine. Ciò nonostante ci siamo resi conto che nell’ambito del territorio locale (Favara in primis) non possiamo trascurare i fatti politici ed economici che accadono e considerati gli ultimi fatti accaduti nel nostro Paese tra il Sindaco e la maggioranza (che gli è avversa) abbiamo deciso di lanciare delle interviste periodiche ai più attenti osservatori e operatori della politica nostrana. L’esordio sarà l’intervista fatta da Antonio Moscato –il fondatore del blog – al Direttore del giornale on line Sicilia On Press Franco Pullara.
Innanzitutto Benvenuto Caro Direttore, e grazie per aver accettato il nostro invito.
Partiamo subito dalla prima domanda: secondo Lei Favara ha mai avuto un momento di pieno splendore? E soprattutto l’avrà mai?
Sicuramente Favara ha avuto periodi migliori sotto tutti i punti di vista, consideriamo, comunque, che tutte le società civili progrediscono: la nostra molto, molto lentamente. E la lentezza è dovuta essenzialmente alle assurde resistenze all’interno della politica locale. E le resistenze sono figlie di interessi personali rispetto a rincorrere l’interesse di Favara. Ecco, ritornando alla parola splendore, posso dire che mai come negli ultimi anni in città c’è il buio della politica, quando in passato il paese è stato spesso laboratorio innovativo della politica provinciale e non solo.
In questi giorni Favara assiste ad una diaspora tra il Sindaco e il consiglio comunale sostanzialmente per la tari e i lavori di metanizzazione –che grazie alle stranezze delle leggi elettorali italiane – non è maggioranza per il primo cittadino. Tralasciando un momento il fattore lavoratori, che dovrebbe essere un affaire primario per le esecutrici; quale è il suo giudizio politico su questi eventi? Chi ha torto o ragione politicamente parlando? Può esserci una soluzione che accontenti tutti?
Andiamo con ordine. Non necessariamente un’amministrazione deve avere una maggioranza numerica in Consiglio comunale per lavorare bene. L’attuale amministrazione per utilizzare un termine giornalistico nasce “anatra zoppa”, senza maggioranza in consiglio, la precedente, invece, aveva nell’aula Falcone Borsellino una maggioranza numerica schiacciante. Bene! La precedente amministrazione, pezzo dopo pezzo si ritrovò senza numeri nell’assise cittadina, l’attuale, se Palumbo apre una campagna acquisti, potrebbe rivoltare i termini della questione e formare una maggioranza. Sui lavori di metanizzazione è chiaro che se voglio lavori ben fatti devo controllare. Viceversa, se non me ne curo i lavori saranno fatti male. Non ho problemi a dire che i lavori, nella stragrande maggioranza dei casi, sono fatti male proprio perché non ci sono adeguati controlli.
La Tari è una scommessa persa. Cercando di essere il più sintetico possibile ti dico: la Tari è la tassa sui rifiuti che per legge deve coprire tutti costi del servizio ecologico. In altre parole, le amministrazioni comunali non possono pagare il servizio prendendo soldi da altri capitoli del bilancio dell’Ente. Ora parliamo di ciò che accade a Favara. Il servizio di raccolta, spazzamento e conferimento in discarica oggi è arrivato a costare oltre 7,2 milioni di euro e tra qualche settimana aumenterà di altri 200mila euro. A fronte degli attuali 7,2 milioni, il Comune ha incassato l’anno scorso 4milioni di euro. Mancano all’appello 3,2milioni di euro. L’eccessiva scopertura espone l’Ente comune a maggiori spese, pochi giorni fa il sindaco di Favara ha dovuto pagare 140mila euro alle aziende che gestiscono il servizio per interessi moratori. La Tari è una bomba destinata a scoppiare, con costi molto elevati che favoriscono l’evasione, molto spesso la gente non paga perché non può pagare, e un servizio non adeguato al costo, che dovrebbe essere rivisto per ridurne i costi. Mi chiedi chi ha torto e chi ha ragione. Nessuno certamente ha ragione e tutti hanno torto quando un problema che si trascina da anni non trova alcuna soluzione.
Ormai da quasi due anni governa Palumbo, e come ha scritto lei in un suo articolo per adesso si è solo occupato di “ordinaria” amministrazione. Nessuna iniziativa di nota riguardo la sua azione politica. Cosa ci aspettavamo in realtà? Cosa manca? Cosa dovremmo aspettarci sui problemi tangibili: tari, acqua, investimenti, riqualificazione del territorio?
Sulla situazione di Favara non riesco a vedere la luce fuori dal tunnel. Sulla Tari abbiamo raccontato la storia di una nave che affonda anno dopo anno, le riqualificazioni urbane a Favara parlano da sole e gridano degrado e abbandono.
I sostenitori del Sindaco dicono che con la sua amministrazione stanno arrivando tanti soldi per finanziare opere pubbliche, mentre i detrattori sostengono che in realtà questi progetti sono solo stati rispolverati dai cassetti comunali e non cè ,ad oggi, in realtà, nessuna opera che economicamente potrebbe risollevare il tessuto imprenditoriale e commerciale del Paese. Solo alcune scuole o parti di esse. Lei da ex amministratore come la vede? Favara potrebbe ambire a qualche opera strategicamente più attrattiva per l’economia approfittando dei fondi del PNRR come stanno facendo moltissime altre realtà siciliane?
Rispondo con un’altra domanda. Da quanti anni non si consumano dibattiti politici su nuove scommesse per il territorio? Favara come qualsiasi altro Comune può e deve intercettare tutte le occasioni di crescita sociale ed economica. Ma qualcuno ha sentito parlare di questi argomenti? Si aspettano i bandi e quando va bene ottieni qualche finanziamento. Poco, troppo poco per cambiare in meglio il destino della città. In questa lotta tra neri in una notte senza luna, c’è anche la responsabilità dei cittadini che si sono allontanati dalla politica e senza lo stimolo del faro acceso dell’opinione pubblica i fatti peggiorano.



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