La grande scommessa: il centrodestra può vincere davvero le elezioni politiche?
- libertaetradizione
- 10 ago 2022
- Tempo di lettura: 2 min

di Lorenzo Coricciati
10 Agosto 2022
Procede sempre più intensamente la corsa alle elezioni politiche del 25 Settembre. In questi giorni, leggendo un qualunque giornale o seguendo alcuni TG, né abbiamo sentite di tutti i colori da parte della sinistra: rievocazione dei fantasmi del passato come il fascismo, presunte interferenze russe sul crollo del governo Draghi, pericoli di ogni genere a livello democratico se mai vincesse la destra. E molto altro ancora. La crociata intrapresa dalla sinistra -sempre puntuale come un orologio svizzero- durante la campagna elettorale, ha presto raggiunto il suo primo capolinea tragicomico. Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, proprio non ci vuole stare ad una ipotetica vittoria del centrodestra, iniziando in fretta e furia una ricerca disperata di possibili alleanze tra la sinistra e i moderati. A prima vista, sembra esserci riuscito; incontri frenetici e trattative un pò bizzarre hanno portato alla formazione di una coalizione formata dai seguenti partiti: Sinistra Italiana, Verdi, +Europa e Azione. Dopo circa cinque giorni, però, tra le varie cessioni dei collegi da parte del PD per far sorridere tutti, arriva lo strappo da parte di Azione che decide di lasciare la combriccola. Ecco, questo è il primo capolinea tragicomico dell’avventura intrapresa dal centrosinistra, da un lato in un certo senso già preannunciata; coalizione composta da partiti molto diversi fra loro, con una visione diversa ma d’accordo solo su un punto:l’aumento delle tasse. Dal punto di vista elettorale, questo non può che beneficiare a favore di un centrodestra, al contrario del centrosinistra, unito e con le idee ben chiare sul programma elettorale che a breve sarà pubblicato. diminuzione delle tasse, sicurezza e lavoro sono alcuni dei punti proposti dalla coalizione, attualmente la favorita per la vittoria secondo i sondaggi. Attenzione però: il 25 Settembre ancora dista un po ' di strada e il centrodestra deve tenere in considerazione tre insidie. La prima, a parer mio, è quella di non creare e cadere in tensioni sulle questioni riguardanti le elezioni regionali in Sicilia e Lombardia. Non solo questo farebbe male alla coesione salda all’interno della coalizione stessa, ma recherebbe un non trascurabile danno a livello di credibilità agli occhi del paese ed elettori. La seconda insidie riguarda l’imprecisione e mutabilità dei sondaggi e l’astensionismo. In passato abbiamo assistito a dei veri e propri capovolgimenti di situazione, dove partiti o coalizioni dati per vinti secondo i sondaggi, alla fine si è verificato l’opposto; l’astensionismo anche non è da sottovalutare, visto il malcontento popolare stufo delle solite pagliacciate politiche all’Italiana, portando a creare una minore affluenza nei seggi di voto e dunque una probabilità di vittoria minore. La terza ed ultima insidia, invece, riguarda l’ascesa e presa di consenso dei cosiddetti partiti antisistema. Quest’ultimi, facendo leva sulla tragica gestione della pandemia, green pass e insoddisfazione popolare verso delle classi dirigenti incapaci -ai loro occhi- di governare e risolvere le problematiche legate all’economia e il sociale, potrebbero ricevere dei voti importanti a scapito del centrodestra. La partita ancora è lunga da giocare, le sorti possono mutare e tutto ancora è da decidere. La grande scommessa del centrodestra è questa: arrivare forti e uniti il 25 Settembre senza cadere mai.
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