Intervista a Francesco Giubilei
- libertaetradizione
- 22 feb 2023
- Tempo di lettura: 3 min

di Davide Ciampini
Editore, intellettuale, scrittore, Consigliere del Ministro della Cultura. Francesco Giubilei è ormai diventato un punto di riferimento dei conservatori italiani. Attraverso 'Nazione Futura', di cui è presidente, sta contribuendo alla costruzione di una nuova egemonia culturale; che si contrappone - in tutto e per tutto - a quella 'rossa' che ha monopolizzato il dibattito pubblico; occupando sovente mezzi di comunicazione, il mondo culturale e tutti i posti di rilievo in generale. Ed è proprio a lui che chiederemo della situazione politica italiana, ponendo l'accento sulle tematiche attuali e prossime venture dell'agorà politica.
DAVIDE CIAMPINI: Nel 2015 il centrosinistra governava ben sedici regioni italiane. Oggi, dopo soli otto anni, la situazione sembra essersi ribaltata; e l'affermazione dei conservatori nel Lazio e in Lombardia ne è un'ulteriore riprova. Qualcosa sta cambiando nel nostro Paese?
FRANCESCO GIUBILEI: Senza dubbio c'è stato un cambiamento già dopo le elezioni politiche del 25 Settembre. Da ciò si evince la volontà da parte degli italiani di tornare a dare spazio alla politica in discontinuità con i Governi tecnici avuti in questi anni. Per quanto riguarda il territorio, è emersa una netta distanza tra le proposte politiche dei progressisti e le esigenze reali dei cittadini. Di questo ne ha parlato egregiamente Luca Ricolfi nei suoi libri in cui spiega come le idee della sinistra siano state interpretate dalla destra. Penso alle esigenze dei ceti più deboli che risentiranno di più della transizione ecologica, in particolare per la dismissione delle automobili diesel e a benzina a partire dal 2035. Una scelta dissennata, oltreché controproducente per la nostra industria. Il tutto senza tenere in considerazione chi, per un motivo o per l'altro, non potrà sostenere il costo della transizione. Altri due ambiti cari ai cittadini sono quelli che riguardano il lavoro e l'immigrazione; temi che impattano sia a livello locale sia nazionale e che il centrodestra ha saputo interpretare.
DAVIDE CIAMPINI: Il concetto di conservatorismo viene spesso associato ad una visione anacronistica del Paese. Il conservatore, infatti, viene frequentemente messo in relazione al bigottismo religioso e all'opposizione all'innovazione. Polemiche sterili o c'è del vero in tutto ciò?
FRANCESCO GIUBILEI: Spesso il conservatore viene confuso con il reazionario, identificandolo come contrario all'innovazione e alle riforme; e, più in generale, chiuso al futuro. Ma non è così, basta leggere i testi di Prezzolini. Il conservatore è aperto all'innovazione purché non metta in discussione alcuni principi permanenti; ossia quei valori conservatori come la famiglia, la Nazione o l'identità. Il conservatore vive il proprio tempo e, a differenza dal tradizionalista che si pone al di fuori della storia, si prodiga in modo attivo per migliorare la nostra società.
DAVIDE CIAMPINI: Il centrosinistra, in piena crisi di identità e con una credibilità compromessa, si affida spesso a personaggi pubblici per propagandare le proprie idee. Si pensi al duo Fedez-Ferragni che, in tema di aborto ed unioni civili, ha fatto sentire la propria voce. Sebbene le loro dichiarazioni abbiano provocato terremoti mediatici, esse non hanno sortito alcun effetto in termini di consenso elettorale. Quello degli influencer in politica è un fenomeno destinato a crescere?
FRANCESCO GIUBILEI: Questo è un fenomeno sempre più frequente. Nella musica, così come nel mondo dello spettacolo. Tutto ciò avveniva già in passato, pertanto non è una novità. Il problema è che abbiamo figure che culturalmente, ma anche nei singoli ambiti in cui operano, esprimono un livello davvero basso e, per sopperire a questa evidente mancanza culturale e ottenere una maggiore visibilità, intervengono sui temi politici. In questo fenomeno i social svolgono un ruolo determinante. Se non ci fossero i social network, questi influencer non avrebbero avuto alcun peso nel dibattito. Tuttavia, per il fatto di essere seguiti da milioni di utenti, acquistano una rilevanza mediatica. Ma le loro parole non hanno peso dal punto di vista elettorale; basti pensare all'effetto 'boomerang' che ha colpito Fedez: ogni volta che ha preso una posizione politica forte, ha sempre perso come testimonia il Ddl Zan, le elezioni politiche e ultime in ordine di tempo le regionali dopo il suo spettacolo a Sanremo.
DAVIDE CIAMPINI: Giorgia Meloni ha l'opportunità di governare a lungo il Paese. L'opposizione, ormai frammentata, sembra non riuscire a mettersi d'accordo su nulla; ed il Terzo Polo, che era la novità di quest' ultima tornata elettorale, sembra già arrivato al capolinea. Il centrodestra può inaugurare una nuova stagione politica da protagonista? E se sì, quali sono gli errori che dovrebbe evitare?
FRANCESCO GIUBILEI: Senza dubbio il risultato delle elezioni di Settembre ha già inaugurato una nuova stagione politica. L'obiettivo del centrodestra deve essere quello di costruire una prospettiva a lungo termine. L'azione politica, infatti, va accompagnata da un'azione di carattere culturale che ponga basi concrete per realizzare un progetto duraturo poiché senza questa precondizione il lascito culturale non sarebbe così forte. È un'occasione importante che va sfruttata fino in fondo; anche correndo il rischio di essere impopolari con le decisioni prese dal Governo. È necessario, pertanto, costruire una classe dirigente influente anche in ambito economico, politico e culturale.
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