INFERNO SOCIALE?
- libertaetradizione
- 7 feb 2023
- Tempo di lettura: 3 min

di DAVIDE CIAMPINI
Il M5s insorge per l'abolizione del reddito di cittadinanza, ma i numeri sul sussidio sono impietosi
Presentato come rimedio salvifico nel 2019, il reddito di cittadinanza è tornato ad animare il dibattito politico italiano. Dopo l'annuncio della graduale abolizione dello stesso, tale decisione ha diviso l'opinione pubblica. Da un lato i suoi sostenitori - generalmente capeggiati dal M5s e sinistra radicale, dall'altra il centro destra ed Italia Viva. "Questa è una guerra ai poveri", ribadisce Giuseppe Conte. E ancora: "daremo battaglia nelle piazze"; creando le premesse per un inverno tutt'altro che freddo dal punto di vista sociale. I numeri, tuttavia, danno tutt'altra impressione di questa misura. Non passa giorno che la guardia di finanza non scopra truffe ai danni dello Stato in tema di reddito di cittadinanza.
Le truffe più recenti
Solo nel 2022 sono stati ben 662 i percettori indebiti del sussidio rintracciati dai Carabinieri a Napoli. Di questi, ben 287 sono accusati di reato di truffa ai danni dello Stato. E le risorse percepite sono assai cospicue. Infatti, sono stati ben 15 milioni di euro quelli sottratti indebitamente allo Stato dagli stessi 662. Secondo il racconto delle forze dell'ordine, essi avrebbero ricevuto il sussidio senza averne alcun titolo. Negli ultimi giorni, invece, si sono conclusi gli ultimi controlli; e la somma rilevata ammonta a quasi 3 milioni di euro. A destare particolare indignazione, però, è stato il caso di una donna di Cercola, la quale, nonostante fosse stata raggiunta da un ordine di carcerazione per ben tre reati, percepiva ugualmente il sussidio. Naturalmente la rete di truffe non si limita alla sola regione Campania. A latina, un gruppo di otto uomini e donne, hanno truffato circa 55 mila euro.
Ma quanto ci è costato in totale?
Nato per difendere le fasce più deboli della popolazione, il reddito di cittadinanza vanta - tra le tante cose - un altro triste primato. E cioè quello di essere, nonostante la sua recente approvazione, tra i primi posti della classifica delle maggiori truffe ai danni dello Stato. L'ammontare delle percezioni indebite ammonterebbe a circa 288 milioni di euro, circa l'1% di soldi stanziati dallo Stato per finanziare il sussidio. Per quanto riguarda il numero dei percettori non aventi diritto, essi sono ben 29.194.
Un problema culturale?
Intervistati circa la possibilità di rimanere senza reddito, molti dei percettori hanno espresso il loro - seppur comprensibile - malcontento. A colpire, però, sono state alcune frasi degli stessi. Analizzando gli intervistati si notano sostanzialmente due cose. La prima è l'esclusione, tra le possibilità venture, di cercarsi un'occupazione. La maggior parte degli stessi ha infatti paventato la possibilità di "tornare a delinquere", ammettendo che, senza reddito, la strada sarebbe tracciata. L'altra, invece, è lo scarso senso di comunità che trapela dalle loro parole. Un grande Paese, come è l'Italia, ha bisogno del sostegno di tutti per crescere. E questa crescita non può prescindere dall'aiuto dei - prossimi - ex percettori. Per quanto possa sembrare umana questa misura, essa presenta delle evidenti criticità; su tutte quella di mantenere le persone indigenti nella stessa condizione; senza la possibilità di elevarla, beninteso. Inoltre, il messaggio che lo Stato dà è pessimo, specialmente verso le nuove generazioni. Un messaggio di sconfitta, intriso di rabbia e di ineluttabilità rispetto alla propria condizione economica. Una Nazione che non sogna, è una nazione che non crescerà mai. E i giovani, i quali vengono spesso trattati in maniera compassionevole, hanno bisogno di tutt'altro esempio. Hanno bisogno dell'"american dream", di sentire che si può migliorare con il proprio impegno la propria condizione; e che, con sacrificio e con sforzo, ci si può elevare persino da una condizione di indigenza.



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