Il fascismo degli antifascisti
- libertaetradizione
- 30 apr 2023
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di DAVIDE CIAMPINI
Insulti, minacce, strette di mano non date. Il 25 aprile è da sempre giornata di scontri e divisioni. Quest'anno, però, la situazione è decisamente peggiorata, creando un'escalation di violenza verbale inaudita. Con il centrodestra al Governo le piazze si sono riempite, ed il clima sociale si è visibilmente riscaldato. La propaganda progressista, in particolare quella perpetuata sui social, ne è la principale responsabile; e le notizie false che vengono veicolate sono all'ordine del giorno. Si pensi alla notizia circa la possibilità di impedire il diritto di aborto da parte del futuro Governo; notizia smentita dal programma stesso poichè privo di ogni riferimento a questo provvedimento. Oppure alle mistificazioni circa la vicenda di Cutro, ove i nostri sono arrivati a paventare una responsabilità diretta del Governo circa l'accaduto. Secondo le "anime belle" del Paese, Giorgia Meloni avrebbe impedito il soccorso in mare dei migranti, provocandone la morte. E poco importa se il Presidente del Consiglio non ha avuto responsabilità diretta, ciò che conta è insinuare responsabilità politiche e morali. Di più: nella giornata di martedì, durante la celebrazione per il 25 aprile, il presidente locale dell'ANPI si è rifiutato di stringere la mano a Vittorio Sgarbi; il quale ha subito stigmatizzato il comportamento dello stesso. E' la superiorità morale della sinistra, la quale recita parole al miele verso stranieri ed omosessuali, salvo poi massacrare i propri concittadini che non la pensano come loro. E' l'arroganza di chi, avendo in pugno redazioni, editoria ed ogni mezzo di comunicazione, insinua ogni giorno dubbi circa la legittimità dei propri avversari; costringendo gli stessi ad un'abiura nei confronti di un passato che non c'è, e che mai più ritornerà. A tal proposito, Pier Pasolini, intellettuale comunista a cui la sinistra ha voltato le spalle, recitava così in un suo saggio: “Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a Fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso. Spingere le masse a combattere un nemico inesistente mentre il consumismo moderno striscia, si insinua e logora la società già moribonda”. Mai parole furono più profetiche.
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