I limiti delle rinnovabili, il bluff dell'elettrico: ecco i dati che smontano l'utopia ecologista
- libertaetradizione
- 22 apr 2023
- Tempo di lettura: 3 min

di Davide Ciampini
Tra i sogni più reconditi delle élite che ci governano vi è certamente quello di attuare la cosiddetta "transizione ecologica". Con questo termine si fa riferimento alla dismissione, nel più breve tempo possibile, di tutti quegli elementi ritenuti responsabili del cambiamento climatico. Tra questi abbiamo la C02, reputata la principale indiziata di questi fenomeni, quali ad esempio lo scioglimento dei ghiacciai, l'innalzamento del riscaldamento globale e lo scioglimento del permafrost. Il prezzo da pagare, se dovesse continuare questo trend, sarebbe decisamente alto per l'uomo. E l'incremento di popolazione, unitamente a previsioni non esattamente rassicuranti per il futuro, hanno spinto l'Unione Europea a prendere le contromisure. Con gli accordi di Parigi, unitamente alla direttiva europea "Fit for 55", l'Unione Europea ha varato un piano volto alla riduzione di emissioni di anidride carbonica. I termini adottati dalla stessa farebbero ben sperare, poichè parole quali "green" o "bio", rimandano ad immagini di benessere e di salute. A ben vedere, però, le misure adottate sembrano non solo inutili ma addirittura deleterie per le nostre economie. E i danni che ne conseguono supererebbero - di gran lunga - i benefici per l'ambiente. La transizione ecologica, la quale si prefigge come obiettivo quello di ridurre l'utilizzo di combustibili fossili (carbone, gas, petrolio), richiede un utilizzo decisamente maggiore di energia elettrica; in particolare quella prodotta dalle cosiddette "rinnovabili", quali pale eoliche e fotovoltaico. Allo stato attuale, queste energie coprono soltanto il 3,8% del nostro fabbisogno energetico; con una potenza totale di 32 giga watt. Qualora ci ponessimo come obiettivo di aumentare l'installazione di rinnovabili arriveremmo, in prospettiva, a coprire solo l'8% del fabbisogno del Paese. Un altro mito della religione green, invece, è quello dell'auto elettrica, la quale è stata imposta agli europei a partire dal 2035. Così come il fotovoltaico, l'elettrico viene considerato nell'immaginario collettivo come qualcosa di non impattante sull'ambiente. Peccato però che l'estrazione di questi minerali sia qualcosa di invasivo per la natura, infatti molti Paesi - ad esempio gli Stati Uniti - hanno affidato questo compito alla Cina, Nazione priva di tutele per i lavoratori e dell'ambiente. Non solo. Le batterie di queste auto, così come i pannelli solari e le pale eoliche, sono composte in larga parte dalle cosiddette "terre rare"; ossia minerali quasi interamente presenti sul suolo cinese. Il rischio, pertanto, è quello di sottometterci - nell'approvvigionamento - a Paesi geopoliticamente rivali; replicando la dipendenza avuta con la Russia per il Gas. In ultimo, e non certo per importanza, vi è la follia di portare gli insetti a tavola, la quale è stata accolta con entusiasmo dai più accaniti sostenitori di questa nuova religione. La motivazione dietro questa scelta sarebbe quella di avere una maggiore "sostenibilità", sostenendo che, per l'allevamento di carne, vi sarebbe una maggiore consumo di risorse rispetto alla produzione e alla distribuzione di insetti. Peccato che, oltre al legittimo disgusto verso questo tipo di alimentazione, vi sarebbero altri motivi ad impedire che questi "cibi" possano esser consumati dall'essere umano. In questo caso di natura biologica. All'interno degli stessi è infatti presente la chitina, ossia il polimero prevalente dei carboidrati presenti negli insetti. E pare che proprio quest'ultima sia cancerogena per l'essere umano. Diverse ricerche scientifiche hanno infatti dimostrato l'incompatibilità di questi elementi con l'apparato intestinale dell'uomo. Insomma, con la scusa dell'ambiente , si sta cercando di imporre una nuova religione che, come si sa, è fatta di dogmi indiscutibili. Una dottrina calata dall'alto, priva di legittimazione popolare. Ucciso Dio, abbondano gli idoli.
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