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GIUSTIZIA & POLITICA

  • libertaetradizione
  • 16 feb 2023
  • Tempo di lettura: 1 min

di DAVIDE CIAMPINI

Tra i problemi che affliggono il nostro Paese vi è certamente quello legato al tema della giustizia. Ed il caso di Silvio Berlusconi ne è un esempio lampante; dopo dodici anni di processi, un'immagine pubblica distrutta e spese processuali milionarie, l'ex Premier viene finalmente assolto nell'ambito del processo 'ruby ter'. Indipendentemente dal colore della propria fede politica, questo caso dovrebbe indurre il cittadino ad alcune riflessioni. La nostra Costituzione, unitamente al codice deontologico di ogni giurista, asseriscono che 'ogni cittadino è innocente fino a prova contraria'; evidentemente, però, questo garantismo non vale per alcuni giornali ed esponenti politici. Silvio Berlusconi è stato, nel corso di questi anni, sottoposto ad una distruzione della propria immagine pubblica mediante una propaganda diffammatoria; la quale lo ha sovente disegnato come un uomo licenzioso, avvezzo alle abitudini più turpi ed edonistiche. E a nulla serve se il diretto interessato sia stato il Presidente di calcio più vincente della storia di calcio, il fondatore del centrodestra, nonché uno degli uomini di più successo d'Italia. E questo clima giustizialista, ove si è perciò stesso colpevoli per aver ricevuto un avviso di garanzia, è stato cavalcato da diverse forze politiche; in particolare, dal Movimento 5 stelle che, in tempi non sospetti, utilizzava le sentenze dei propri avversari politici per insinuare vere o presunte colpevolezze degli stessi. Ma il tempo è galantuomo, e coloro i quali si erano cinti di un'aura di purezza, si ritrovano oggi con un partito moribondo; con un elettorato disaffezionato ed una credibilità che rasenta lo zero.

Perchè gareggiando a fare il puro, troverai sempre uno più puro che ti epura.

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