GIORGIA PERSONA DI STATO
- libertaetradizione
- 20 set 2022
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Giorgia Meloni, qualora dovesse diventare Presidente del Consiglio dopo la probabile vittoria del centrodestra, avrà molte responsabilità che diventano macigni se consideriamo il momento storico che non è di certo il più roseo dell’ultimo decennio; e gli anni precedenti non è che siano stati anni fastosi. Anzi, probabilmente si potrebbe anche pensare che questo periodo chiuderà la tempesta che è iniziata nel 2008 e poi continuata nel 2011 e che ci ha condotto fino ad oggi prefigurandoci, con la guerra in Ucraina, un radicale cambiamento del sistema mondiale.
La Meloni avrà quindi la responsabilità di trovare i soldi che oggi non ci sono, di chiudere dossier spinosi per la tenuta economica del Paese, avrà la responsabilità di consolidarsi come Presidente affidabile agli occhi dei Capi di Stato esteri e agli occhi dei mercati. Deve inoltre agire per risollevare economicamente finanziariamente il bel Paese, oggi in ginocchio. Avrà delle responsabilità verso i giovani che non dovrebbero più emigrare per lavorare e questo lo può fare solo ed esclusivamente smantellando la muraglia burocratica, assistenzialista e cristallizzata dello Stato italiano. Deve riportare in auge il merito, la preparazione e la formazione. Ha delle grandissime responsabilità forse più grande delle spalle che essa potrà prestare per sorreggerle, ma ha anche una grande fortuna: accanto a se ha una classe dirigente (in primis senatori e deputati uscenti di fdi e poi anche personalità importanti degli altri partiti che compongono la coalizione) che la consiglierà bene nell’azione politica e di governo. Ha anche il privilegio che oggi è ben vista da un certo ceto produttivo che sicuramente non ha più nelle grazie la sinistra.
Ma, tra tutte queste responsabilità di prim’ordine ve ne è una anch’essa di una rilevanza non indifferente. Oggi passa quasi in secondo piano perché in atto c’è una guerra con tutte le sue conseguenze che hanno portato a una situazione sociale ed economica da codice rosso; è comunque un’azione che andrebbe programmata nel medio termine della legislatura. Quale è? Si prevede un’astensione forte, questa responsabilità deve essere quella di saldare una sbarra che unisca un nuovo concetto di politica che riavvicini i giovani al mondo politico, e ad una coalizione che ha anch’essa bisogno di trasformarsi da un’entità “fluida” a un organo più consistente e stabile; qualcosa che se non dovesse essere un grande partito unico almeno deve assomigliargli. Un partito sano, efficiente, con un grande leader scelto ben prima degli appuntamenti elettorali e con un unico programma unitario nel vero senso della parola. Qualche settimana fa abbiamo assistito a cosa è successo in Inghilterra, Johnson ha fatto degli errori – almeno secondo la politica inglese – e li ha pagati rimettendoci l’incarico al governo e nel partito. Liz Truss così ha preso il suo posto ed è diventata Premier e leader dei Tory. Devo dire che è stato significativamente “emozionante” sentir dire nei tg che la sua elezione è stata decisa grazie ai duecentomila voti postali espressi da altrettanti tesserati conservatori. Un segnale di democrazia straordinario. Bisogna ripartire dalla base e far progredire coloro che nel “mercato interno” della competizione, preparazione, affidabilità e passione risultano i migliori. Non possono andare avanti solo ed esclusivamente coloro che godono di simpatie ai piani alti, al netto delle meritevoli eccezioni. Certo dalla notte dei tempi esistono i privilegiati e sempre esisteranno ma non è più il tempo che essi siano la regola e non l’eccezione. Bisogna cambiare registro così come nel lavoro, nella scuola e nell’università anche in politica bisogna premiare la qualità. Per questo motivo oltre alle responsabilità della ripresa economica Giorgia, donna e politico capace e forte, deve assumersi quest’altra responsabilità di ridare alla parola politica il più alto e nobile significato attraverso un cambiamento di tendenza facendo innamorare nuovamente le persone della politica. Adempiere a questo compito e assumersi questa responsabilità con onere e dedizione – e Giorgia Meloni sarebbe la persona giusta – contraddistinguerebbe un semplice politico se pur meritevole di azioni politiche di alto impatto da un futuro Personaggio di Stato. Una simile azione andrebbe concretizzata nel medio periodo della legislatura perché presumibilmente tra cinque anni – o anche prima se consideriamo tutte le possibili elezioni - molti di coloro che oggi sono protagonisti abdicheranno al loro ruolo e quindi non si può rischiare di lasciare mal occupati dei posti (e non si parla solo di Parlamento) della classe dirigente che servono a governare dei tempi che sicuramente sono e saranno difficili. E il primo passo per formare è saper coinvolgere.
ANTONIO MOSCATO
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